I miracoli di Gesù

(135)

Gesù ridà la vista ai figli dell'uomo di Petra (501.5 - 501.6 - 501.7)

La gente si apre per lasciarlo passare. Egli viene a Gesù e si inginocchia deponendo per terra una fanciullina dal capo fasciato di lino. Il servo lo imita mettendo a terra un fanciullo dagli occhi opachi.
"I miei figli, Maestro Signore!" dice, e nella breve frase trema tutto il dolore e la speranza di un padre.
"Hai avuto molta fede, uomo. E se ti avessi deluso? Se non mi avessi trovato? Se ti dicessi che non te li posso guarire?"
"Non ti crederei. E non crederei neppure all'evidenza di non vederti. Direi che ti sei nascosto per provar la mia fede e ti cercherei finchè ti avessi trovato."
"E la carovana? Il tuo guadagno?"
"Queste cose? E che sono rispetto a Te che puoi guarire i miei figli e darmi una fede sicura in Te?"
"Scopri il volto della bambina" ordina Gesù.
"Lo tengo coperto perchè ella soffre molto della luce."
"Sarà un attimo di dolore soltanto" dice Gesù.
Ma la piccola si mette a piangere disperatamente e non vuole essere sfasciata.
"Fa così perchè crede che Tu la tormenti col fuoco come i medici" spiega il padre lottando per levare le manine della bambina dalle fasce.
"Oh! non temere, fanciulla. Come ti chiami?"
La bimba piange e non risponde. Risponde il padre per lei: "Tamar, da dove è nata. E il maschio Fara."
"Non piangere, Tamar. Non ti faccio male. Senti le mie mani. Non hanno nulla fra le dita. Vieni in grembo a Me. Intanto guarirò tuo fratello ed egli ti dirà ciò che ha provato. Vieni qui, fanciullo."
Il servo gli spinge verso i ginocchi il povero ciechio dagli occhi spenti dal tracoma. Gesù lo carezza sul capo e gli chiede: "Sai chi sono?"
"Gesù Nazareno, il Rabbi d'Israele, il Figlio di Dio."
"Vuoi credere in Me?
"Sì"
Gesù gli pone la mano sugli occhi coprendogli più di metà volto. Dice: "Voglio! E la luce delle pupille apra la via alla luce della Fede." Leva la mano.
Il bambino ha un grido portandosi le mani agli occhi, e poi dice: "Padre! Io vedo!" Ma non corre dal padre. Nella sua spontaneità di bimbo si attacca al collo di Gesù e lo bacia sulle guance e resta così, attaccato al suo collo, colla testolina rifugiata sulla spalla di Gesù a riabituare le pupille al sole.
La folla grida al miracolo mentre il padre vorrebbe levare il fanciullo dal collo di Gesù.
"Lascialo. Non dà noia. Soltanto, o Fara, di' a tua sorella ciò che ti ho fatto."
"Una carezza, Tamar. Pareva la mano della mamma. Oh! guarisci anche tu, e giuocheremo ancora!"
La bambina, con ancora un poco di riluttanza, si fa mettere sui ginocchi di Gesù che la vorrebbe guarire senza neppur toccarle le fasce. Ma scribi e compagni urlano. "E' un trucco. La bambina ci vede. Una congiura per sorprendere la buona fede vostra, o abitanti di questo luogo."
"Mia figlia è malata. Io..."
"Lascia stare! Tu, Tamar, ora sei buona e lasci che Io ti levi la fasce."
La bambina, persuasa, lascia fare. Che vista quando l'ultimo lino cade! Due piaghe rosse, crostose, gonfie, sono al posto degli occhi, e lacrime e pus gocciano da esse. La gente ha un sussurro di raccapriccio e di pietà mentre la bambina si porta le manine al viso per ripararsi dalla luce che la deve far soffrire orribilmente; sulle tempie rosseggiano recenti scottature.
Gesù scansa le manine e sfiora leggermente quella rovina poggiandovi sopra la mano e dicendo: "Padre, che creasti la luce per gioia dei viventi, e desti le pupille persino al moscerino, rendi la luce a questa tua creatura perchè ti veda e in Te creda e dalla luce della Terra entri, con la Fede, nella luce del tuo Regno."
Leva la mano...
"Oh!" gridano tutti.
Non ci son più piaghe. Ma la piccola tiene ancora gli occhi chiusi.
"Aprili, Tamar. Non temere. La luce non ti farà male."
La bambina ubbidisce un poco timorosa e apre le palpebre su due vivaci occhietti neri.
"Padre mio!" Ti vedo!" ed essa pure si abbandona sulla spalla di Gesù per abituarsi lentamente alla luce.
La folla è in un subbuglio di festa mentre l'uomo di Petra si getta singhiozzando di gioia ai piedi di Gesù.
"La tua fede ha avuto il suo premio. Da ora innanzi la tua riconoscenza porti la tua fede nell'Uomo alla sfera più alta: a quella del vero Dio. Alzati e andiamo."
E Gesù mette a terra la bambina che sorride felice, e si stacca dal fanciullo alzandosi. Li carezza ancora e vorrebbe fendere il cerchio di gente che si affolla per vedere gli occhi risanati.